martedì 9 novembre 2010

Incontinenze

( ovvero, quando si usano due pesi e due misure )


Da qualche tempo gira in televisione una pubblicità alquanto irritante; vi vengono presentate due donne
sulla cinquantina che, grazie ad un certo assorbente, sono in grado di risolvere il problema delle piccole
perdite e soprattutto del loro odore, così che possono salire tranquille in ascensore insieme ad un uomo
che, in quanto tale, si sa, nasce già al profumo di gelsomino. Oltre che irritante penso che questa pubblicità
sia anche mistificante perché, mentre ci informa disinvoltamente sulle piccole incontinenze femminili, nulla
ci dice di quelle maschili che invece piccole non lo sono affatto, trattandosi di incontinenze verbali, gestuali,
sessuali. Mi guardo bene dall’affermare che tutti gli uomini siano incontinenti, ma certamente ne soffrono
una buona parte di quelli che hanno un certo grado di visibilità o di potere: politici innanzitutto, ma anche
cosiddette star dello sport, della tv , del cinema,nonché un certo tipo di opinionisti. Tutti costoro davanti
a un microfono o ad una telecamera non riescono a contenersi, devono proprio farla …la dichiarazione
che generalmente è ininfluente e spesso non pertinente, seppur logorroica. Non so se esista uno studio
sociologico sull’argomento, ma certo potrebbe essere interessante capire perché queste persone, una volta
raggiunto ciò che esse intendono per potere, siano preda di stimoli impellenti, quali fare una dichiarazione
qualunque a prescindere o abbandonarsi in situazioni ufficiali a gestualità ridicole quando non decisamente
volgari, per dire, fare il gesto dell’ombrello, fare le corna, giocare a nascondino, alzare un esterofilo dito
medio, disegnare organi sessuali maschili sulle schede del voto (sì, è successo anche questo alcuni anni fa
durante una votazione in una delle due Camere!). Per non parlare delle incontinenze sessuali che aprono
a noi donne universi sconosciuti, e che provocano a tratti shock mediatici ( ricordate la sordida faccenda
che ha coinvolto il principe Vittorio Emanuele di Savoia?) o terremoti istituzionali. E’ come se usciti
dall’anonimato, questi uomini entrino in un universo parallelo, dove non valgono le regole e il buon senso
che ci guidano nella vita reale. Insomma all’improvviso perdono la testa o per meglio dire la brocca, poiché
si verifica una sorta di schizofrenia fra la morale ostentata e i comportamenti tenuti ; infatti si dichiarano
generalmente cattolici praticanti, difensori della sacralità della famiglia, fieri oppositori di gay. Qualunque
vocabolario della lingua italiana definisce incontinente colui che è incapace di contenersi, frenarsi o imporsi
un limite. Appunto. Non so a voi ma a me sembra la fotografia fedele di alcuni personaggi che allietano
(si fa per dire)le nostre serate, pontificando nei telegiornali o abbaiando nei cosiddetti talk show. Altro
che piccole incontinenze femminili, ma per favore! Qui è il classico caso di vedere la pagliuzza nell’occhio
dell’altro e ignorare la trave nel proprio, anzi le travi.

Per gentile concessione di
Anna Maria M. Roma
Ottobre2009

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